martedì 31 marzo 2020

LUIGIA ALBERTI 2 - Fulpia, Cisl - Milano, Lombardia

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Impegno e passione. Gli anni caldi della Cisl in Lombardia”, di Costantino Corbari, BiblioLavoro, Sesto San Giovanni (Mi), 2016

Sono nata il 22 marzo 1938 in casa a Pioltello, in provincia di Milano. Ho frequentato la quinta elementare e la sesta, nel frattempo lavoravo con i miei in campagna. La mia era una famiglia cattolicissima, praticante e tutte le sere dicevamo il rosario. Lavorava solo il papà insieme ai due fratelli e io li aiutavo, in particolare quando c'era il periodo del fieno e del riso. In quei giorni venivano le mondine e noi ragazzi stavamo dietro di loro a passare i mazzetti delle piantine. Quando ho compiuto quattordici anni stavano aprendo una nuova fabbrica a Cernusco sul Naviglio, la Lanar, e se ne occupava un ragioniere di Pioltello. Con un chilo di burro regalato a quel ragioniere sono stata assunta il giorno del mio compleanno. 

lunedì 30 marzo 2020

LUIGI BANFI - Alfa Romeo - Milano

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “I motori di Milano. Tute blu per il secolo veloce”, di Costantino Corbari, BiblioLavoro, Sesto San Giovanni (Mi), 2013
  
Sono nato il 30.9.1947 a Rho, dove abito tuttora.
Ho iniziato a lavorare a 15 anni, per un annetto, in una piccola tipografia, poi sono passato alla Philco di Rho dove erano occupate circa 150 persone e si producevano televisori. A 18 anni sono andato per due anni in seminario e ho frequentato il ginnasio. Tornato dal seminario ho lavorato con un contratto a termine in un magazzino di stoffe, dove eravamo in una settantina e si preparavano i tessuti che si spedivano ai sarti di tutta Italia. Infine, con il desiderio di entrare in una grande fabbrica, sono stato assunto in Alfa Romeo il 5 settembre 1969.

sabato 28 marzo 2020

LUIGI BELOTTI - Falck Unione - Sesto San Giovanni (Mi)

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Dall'oratorio alla fabbrica. Il sindacato bianco nella Stalingrado d’Italia”, di Costantino Corbari, BiblioLavoro, Sesto San Giovanni (Mi), 2007

Sono nato a Gandosso, in provincia di Bergamo, il 29.3.1929. Ho frequentato la quarta elementare, la quinta l’ho completata dopo il 1948 e  con le 150 ore ho preso la licenza media a Sesto San Giovanni.
Ho iniziato a lavorare come dipendente stagionale a 18 anni, nel 1947, in una fornace in provincia di Milano, a Solaro. Prima avevo lavorato in campagna, in estate, facendo mestieri vari. Sono stato in fornace tre stagioni, spostandomi in altre zone, fino a quando, prima del servizio militare, sono stato assunto alla Snam, a fare scavi per le tubature del metano. Siamo partiti da Cremona e siamo arrivati a Vicenza. Dopo il servizio di leva ho lavorato alla Snam ancora per un anno, quindi sono tornato in fornace fino a quando, nel 1955, sono entrato in Falck, in acciaieria. I primi nove mesi ero dipendente di una cooperativa, poi mi hanno assunto. Ero addetto alle siviere. Ho fatto quel lavoro per 13 anni, su tre turni, fino al 1968. Come conseguenza dell’impegno sindacale, sono passato al turno giornaliero e sono stato distaccato nel consiglio di fabbrica per 12 anni. Sono rimasto in Falck  fino a fine 1979. Nel 1980 sono uscito come sindacalista a tempo pieno occupandomi dei salariati agricoli.

venerdì 27 marzo 2020

EMILIO ZENI - Cisl - Varese, Lombardia

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Autonomia e contratti. Storie di sindacalisti della Cisl in Lombardia”, a cura di Guido Baglioni e Costantino Corbari, Edizioni Lavoro, Roma, 2006

Il nonno era nato in provincia di Varese, il papà in America, la mamma era di origine veneta. I miei genitori si sono conosciuti e sposati in Brasile, a più di quarant'anni. Io sono nato nello Stato di San Paolo, il 10.3.1923. Ho un fratello più giovane di un paio d’anni. Di mio padre avevo soggezione e gli davo del lei, della mamma no. In Brasile avevamo una piccola azienda alimentare che produceva pasta che poi ha lasciato. In America Latina ho vissuto alcuni anni, poi il papà ha portato la famiglia in Italia e mi ha messo in collegio, perché parlavo solo portoghese e avevo bisogno di entrare nella nuova realtà. Ho iniziato a studiare, ho frequentato il ginnasio e il liceo scientifico, però non ho potuto dare gli esami perché nel frattempo è scoppiata la guerra e sono stato chiamato per il servizio di leva.

giovedì 26 marzo 2020

SILVANO MAFFEZZONI - Fim Cisl - Mantova

Intervista realizzata in occasione della pubblicazione del libro “Angeli senza ali. Morti bianche e sicurezza sul lavoro. Il caso Lombardia”, a cura di Costantino Corbari e Angelico Corti, Edizioni Lavoro, Roma, 2008

Il problema della «messa in pratica»
Silvano Maffezzoni è segretario generale della Fim Cisl, il sindacato dei lavoratori metalmeccanici della provincia di Mantova. Il suo è un osservatorio interessante, perché misura l’azione in Marcegaglia con quanto avviene nelle altre aziende metalmeccaniche del territorio. Egli sottolinea la positività dell’intesa raggiunta, ma anche le difficoltà incontrate a tradurla in pratica.

mercoledì 25 marzo 2020

ALESSANDRO ALBERTINI - Insegnante - Brescia

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Il beato fumatore. La curiosa storia della scuola bottega di Beppe artigiano”, di Costantino Corbari, Periplo Edizioni, Lecco, 1998

Insegnante di teoria
Alessandro Albertini è un insegnante di inglese, alla sua prima esperienza presso la scuola bottega. Ha dato la disponibilità non appena ha avuto il tempo libero necessario per poterlo fare.

ARMANDO COLOMBO - Vismara - Casatenovo (Lc)

Testimonianza (bozza) raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Affettato misto. La storia di Giorgio, operaio e sindacalista alla Vismara”, di Costantino Corbari, BiblioLavoro, Sesto San Giovanni (Mi), 2008

Sono entrato in Vismara nel 1960. Sono stato assunto facendo il cambio con la moglie. Ero un tecnico e lavoravo in un’azienda tessile. Dopo il matrimonio, mia moglie, che lavorava in Vismara, è rimasta incinta. A quei tempi c’era la possibilità, se la moglie rimaneva a casa, di cambiare il posto con il marito. Un sabato mattina, dopo aver fatto la notte, ho avuto una discussione con il titolare e gli ho detto che mi licenziavo.
Dopo di ché sono andato davanti alla Vismara a cercare il signor Vincenzo. Il signor Vincenzo in un primo momento mi disse che avendo studiato come tecnico per l’industria tessile mi avrebbe trovato un posto in un’altra azienda tessile della zona della quale conosceva il titolare. Io però ero deciso a cambiare, anche perché in Vismara si guadagnava molto di più e ho insistito, ma senza ottenere una la conferma dell’assunzione in Vismara.

EDO BETTINELLI - Falck – Vobarno (Bs)

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Memorie in tuta blu. Gli anni caldi dei metalmeccanici bresciani”, Edizioni Lavoro, Roma 2005

 Sono nato il 10.4.49 e abito a Vobarno. Sono sposato con due figli, una maschio e una femmina. La femmina è sposata e sono già nonno. Ho la licenzia di terza media, acquista negli anni del lavoro. Ho iniziato a lavorare a 13 anni, in edilizia, fino a 20 anni. Dopo il servizio militare sono entrato alla Falck e ci sono stato fino a quando ho avuto il distacco sindacale, che ho mantenuto fino al momento di andare in pensione. Nel frattempo l'azienda era passata sotto il controllo di diverse società fino all'ultima proprietà svizzera, poi è fallita. Almeno una parte, perché c’erano due settori: i tubi e i laminati a freddo. Attualmente è rimasto solo un reparto con un'ottantina di lavoratori che producono tubi, appartenente al gruppo Mannesman, un colosso tedesco in mani turche.
Quando sono entrato io ci lavoravano 1.300 persone, che poi sono cresciuti fino a 1.400, il tetto massimo toccato.

ANGELO AMBROSINI - Acciaieria Tubificio Pietra - Brescia

Testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Memorie in tuta blu. Glianni caldi dei metalmeccanici bresciani”, di Costantino Corbari, Edizioni Lavoro, Roma 2005

L’Acciaieria Tubificio Pietra, è un’azienda vecchia, una delle prime acciaierie insediate in città, in via Dalmazia, con qualche forno. C’era anche un piccolo laminatoio a Cailina di Villa Carcina,  dove poi è nato il complesso acciaieria, laminatoio e tubificio, con quattro presse, che è andato avanti fino a 10 anni fa. Tra l’82 e l’83 hanno chiuso sia il laminatoio di Cailina che lo stabilimento di via Dalmazia e sono andati avanti con l’acciaieria e il tubificio di via Orzinuovi. Un paio d’anni fa hanno chiuso l’acciaieria e oggi prosegue la produzione del tubificio.
Quando sono uscito a fine ’96 c’erano quattrocento dipendenti, quando sono entrato nel ‘68 erano 1.500 circa.