I motori di Milano

Tute blu per il secolo veloce
Costantino Corbari. BiblioLavoro, Sesto San Giovanni (Mi), 2013

Presentazione di Giorgio Bigatti




















I motori di Milano. È un titolo che nasconde più di un problema. In­tanto dice, o forse sottintende, due cose in una. Non si parla sem­plicemente di motori, o meglio dell'industria dell'automobile, ma anche, e forse soprattutto, di chi in questa industria ha lavorato. So­no loro i veri motori di Milano, sembra implicitamente suggerirci l’autore. 
Ma questo, anziché semplificare le cose, le complica dan­natamente. La chiusura nel 2000 dello stabilimento di Arese, ridot­to a ospitare in un’area di oltre 2 milioni di mq un call center mul­tilingue, il Museo storico dell’Alfa Romeo e il Centro di documenta­zione, non archivia semplicemente la vicenda che si era aperta un secolo prima con la nascita dell’industria dell’auto, che proprio a Milano aveva avuto una delle sue capitali. 
Rappresenta e riassume la fine della parabola di una città che è stata a lungo identificata con l’industria e il lavoro. Ma è anche il segno evidente di una meta­morfosi ancora incompiuta o non compiutamente realizzata.


I nomi

Luigi Banfi - Alfa Romeo - Milano
Alessandro Brini - Autobianchi - Desio (Mb)
Renzo Comi - Alfa Romeo - Milano
Aurelio Corneo - Autobianchi - Desio (Mb)
Pinuccia Gazzaniga - Innocenti - Milano
Renzo Oriani - Innocenti - Milano
Mario Rigo - Alfa Romeo - Milano