domenica 27 settembre 2020

Informazione e sviluppo

Intervento pubblicato negli Atti del seminario Iscos Cisl su "Il ruolo dell'informazione nel rapporto Nord-Sud. Mass-media, fattori di sviluppo o strumenti di emarginazione", Clusone (Bg), 5-7 novembre 1992

Credo che la mia professione possa essere definita quella del 'banalizzatore dei temi e delle questioni importanti' per cercare di farle capire a chi lavora nei giornali.
Lavoro nel sindacato ed uno dei grossi problemi che abbiamo è fare in modo che ciò che dal sindacato - e quindi dal mondo del lavoro - emerge arrivi correttamente ai giornalisti, proprio perché c'è questa difficoltà di reciproca comprensione che spesso porta poi a interpre­tazioni, a scritture non sempre corrette. 
Detto questo, non aspettatevi da me nessuna relazione di sintesi o grandi riflessioni. Mi appassiona il tema dell'informazione ma non ho mai approfondito in modo particolare i temi che avete affrontato in questi giorni, cioè quello dell'informazione legata ai problemi dello sviluppo, del terzo mondo, ecc... 

martedì 8 settembre 2020

Contrattazione degli orari nel tessile

Breve saggio pubblicato nel volume "Lavorare di domenica. Esperienze della Filta Cisl Lombardia", Contributi 31, Edizioni Lavoro, Roma, 1988

Tempo libero. Tempo di lavoro. Una contrapposizione che non ha più senso.

Il lavoro è ormai un bene prezioso e scarso e come tale deve essere diviso. Eppure, fino a non molti anni fa, la battaglia sinda­cale per la riduzione dell’orario di lavoro era basata essenzialmente sulla richiesta di poter disporre di più tempo «per vivere» e non per creare nuova occupazione. In questa impostazione erano pre­senti però forti limiti e negli anni successivi si sono dovute cercare altre vie più produttive.

E tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, che si sviluppa nella politica contrattuale del sindacato tessile la strada della riduzione dell’orario settimanale di lavoro quale stru­mento per difendere l’occupazione. Nel 1972 si raggiungono final­mente le 40 ore. 

lunedì 7 settembre 2020

La Cisl nel 2015

Un anno impegnativo per la nuova segreteria guidata da Annamaria Furlan dopo il discusso abbandono di Raffaele Bonanni. Contributo pubblicato ne l'Annuario del lavoro 2015, Roma

E’ stato un anno complicato il 2015 della Cisl. Dodici mesi che hanno visto il rodaggio della nuova segreteria formatasi dopo l’improvviso e discusso abbandono di Raffaele Bonanni. Una squadra chiamata a dare immediatamente il segno di una svolta profonda, ma costretta a confrontarsi con una riforma organizzativa che fatica a decollare e investita dalle polemiche agostane sui mega compensi di alcuni dirigenti. Questo mentre nel Paese urgono i problemi della mancanza di lavoro, le relazioni sindacali con le imprese e il governo sono sostanzialmente bloccate e i rapporti con le altre sigle – nonostante alcune battaglie condotte unitariamente – sono sempre più difficili. L’impegno della confederazione si è concentrato in particolare sul fisco, con un progetto di legge di iniziativa popolare, e sulla riforma della contrattazione, con la definizione di una propria proposta per un nuovo modello contrattuale.