La fabbrica sul lago


Conflitto e partecipazione alla Lucchini di Lovere: impresa e sindacato 

nel comprensorio Camuno Sebino
Costantino Corbari. BiblioLavoro, Sesto San Giovanni (Mi), 2010
























Ha radici antiche la Sidermeccanica di Lovere, forse addirittura nella prima metà del Settecento, in una piccola officina destinata alla fabbricazione di armi ed attrezzi agricoli per la Serenissima Repubblica e che un secolo più tardi Giovanni Andrea Gregorini trasforma in un moderno stabilimento siderurgico.
Oggi l’azienda appartiene alla famiglia Lucchini e produce materiale rotabile per le ferrovie cinesi e russe, per la metropolitana del Cairo, ma anche per il tram delle valli bergamasche. “Perché a Lovere – racconta sorridendo, ma anche con orgoglio, chi in fabbrica ci ha passato una vita – sarà l’acqua, sarà l’aria, sarà la bravura degli operai, ma l’acciaio che si produce è sempre dei migliori”.
E’ una storia di impresa e di lavoro singolare quella della Sidermeccanica, con l’affermazione di un modello di relazioni sindacali che tra conflitto, contrattazione e partecipazione, gestendo gli anni difficili delle ristrutturazioni e delle riorganizzazioni della siderurgia, ha assicurato il futuro industriale dello stabilimento e di molte altre imprese del territorio.


I nomi

Giovanni Cioccarelli, Battista Guizzetti - Lucchini Rs - Lovere (Bg)
Angelo Faccoli - Lucchini Rs - Lovere (Bg)