Supplemento ad Avvenire, Anno 4, Numero 23 - 11 giugno 2008
Il lavoro é tornato al cinema. In un'epoca in cui gli operai sono sostanzialmente assenti dai mezzi di comunicazione e strappano un po' di spazio solo quando perdono il lavoro per la chiusura di una fabbrica oppure perdono la vita per un grave incidente, è importante registrare questo ritorno di attenzione. Dopo quasi vent'anni di silenzio, segnali interessanti sono giunti prima dall'estero, in particolare attraverso le storie raccontate da Ken Loach, i fratelli Dardenne, Aid Kaurismaki e, più recentemente, anche dal cinema italiano che ha proposto una serie di lungometraggi di sicuro rilievo. La maggior parte di queste pellicole, però, ha evidenziato la difficoltà di molti autori ad uscire da certi stereotipi ideologici che caratterizzano la cultura del lavoro nel nostro Paese.