C’è un luogo dove l’arte del cinema e la cultura del lavoro da vent’anni si incontrano per offrire, non solo agli appassionati, occasioni di riflessione su un tema tanto importante per la vita delle persone, insieme all’opportunità di vedere i migliori film e documentari.
Sesto San Giovanni, ex Stalingrado d’Italia, città delle fabbriche ormai decaduta, oggi è un grande agglomerato urbano della periferia milanese. La cultura del lavoro però a Sesto non è morta e molti dei suoi abitanti hanno ricordi legati ai grandi complessi industriali della Falck, della Breda, della Marelli e alle diverse altre piccole e medie imprese che davano lavoro ad oltre 40mila tutte blu.
Tra le tante iniziative che traggono origine da queste profonde radici figura il Labour Film Festival, una rassegna di cinema e lavoro promossa da Acli e Cisl Lombardia con il cinema Rondinella, che quest’anno ha compiuto 20 anni.
Cinema e lavoro. Un binomio inscindibile, formatosi nel 1895, a partire dalle riprese degli operai in uscita dalle officine Lumière di Lione e col tempo cresciuto fino a diventare oltre che racconto ed emozione, impresa culturale e business. Il lavoro come soggetto del cinema e il lavoro di chi il cinema lo realizza.