lunedì 20 aprile 2020

GIOVANNI VALSECCHI - Filca Cisl – Lecco

Trascrizione testimonianza raccolta in occasione della pubblicazione del libro “Lo sciopero di Giacomo. Un secolo di solidarietà operaia a Lecco e nel suo territorio”, di Costantino Corbari, Periplo Edizioni, Lecco, 1995 

Sono nato a Calolziocorte il 2.10.1929 e vivo ancora lì. 
Sono diventato sindacalista a tempo pieno nel 1969. Prima esperienza di lavoro nel gennaio 1944 alle Fonderie Brambilla di Calolziocorte, una fonderia di getti speciali di seconda fusione dove ho fatto le prime battaglie sindacali. Dopo l'attentato a Togliatti e con la nascita della Cisl inizialmente incontrammo molte difficoltà nelle fabbriche, venivamo catalogati come servi del clero e dei padroni. 

Dal 1957 ho lavorato alle Acciaierie Elettriche di Sesto San Giovanni e dal 1962 alla Prealpina Montefloro di Sirone fino al ‘69. 
Faceva parte del gruppo Italcementi ed Eternit. Già allora davo una mano raccogliere le iscrizioni, uscendo dalla fabbrica con dei permessi. Poi segretario della Filca Cisl dal ‘69 fino al 1981. Ho partecipato alla realizzazione di una scuola edile e di una cassa edile a Lecco, perché prima si dipendeva da Como. 
Era una piccola categoria che contava poco nella Cisl. C'erano alcune imprese con 100, 150 dipendenti Colombo Guglielmo, Vico Valassi, Paolo Airoldi, Fermo e Franco Valassi. 
Andavo nei cantieri ad avvicinare i muratori, o nei turni di mensa nelle trattoria, per fare le deleghe. 
Fino alla fine degli anni '60 il sindacato nel settore era solo Cgil, e la presenza della Cisl era assolutamente limitata. 
Dopo la legge 300 c'era un accordo tacito con la Cgil e la Uil, di non farsi la guerra per le tessere. In realtà chi arrivava per primo iscriveva tutti. In una fabbrica del settore del legno in Valsassina, a Lindo(?), sono stato il primo ad arrivare e su 100 dipendenti 80 si iscrissero alla Cisl. 
Nel 1973 la Filca-Cisl ha fatto il congresso di scioglimento e noi credevamo veramente che saremmo arrivati all'unità. Eravamo un po’ una cavia. 
Nel 1981, con 1200 iscritti, sono passato ai pensionati. 
Nel 1971 liberazione di Giulio Foi che era stato arrestato e portato a Pescarenico. 

Contrattazione provinciale. Avevamo ottenuto il pagamento del percorso casa lavoro per tutti coloro che arrivavano da fuori provincia. Abbiamo contrattato i temi della sicurezza nei cantieri. 
Contrattazione aziendale c'era nel settore degli impianti fissi: Grattarola, Gnecchi Donadoni, Cementeria di Cassago, Mira Prealpina, Brusadelli (chiusa nel '75). 
Nel ‘73 si unificano in un unico contratto nazionale i settori del cemento e della calce e gesso. Fino ad allora si facevano contratti separati per: edili, calce e gesso, legno, lapidei, cemento. 
Il presidente degli industriali lecchesi del settore calce e gesso era il consigliere delegato della Gnecchi Donadoni, sig. Colombo. Firmato il contratto nazionale abbiamo immediatamente firmato un accordo integrativo per raggiungere in due anni i livelli di paga, superiori, che avevano i cementieri. Non solo nella parte economica ma anche nella parte normativa. La prima azienda in Italia che ha realizzato il raggruppamento previsto. 
Abbiamo anche contrattato che l'azienda spostasse la sua cava più a monte perché creava polvere, fumi, rumori che disturbavano gli abitanti del rione di Maggianico. In collaborazione con le forze esterne, il sindacato, il sindaco, il comitato dei cittadini, con l'azienda. Cose che hanno dato soddisfazione, anche se richiedevano sacrifici e un grande impegno. 
L'esperienza sindacale è stata un'avventura stupenda, meravigliosa.